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Il Palio di Noale

Dal 1997, nel mese di giugno, si svolge il Palio di Noale. Una rievocazione storica che rivisita giochi e cerimonie indette dai signori Tempesta, avogari del Vescovo di Treviso, durante la loro signoria nel castello noalese. Due sono i documenti che testimoniano l’esistenza a Noale, nel 1339 e 1347, di una corsa, pedestre o equestre, il cui premio consisteva in un drappo di velluto o in una somma di denaro, mentre all’ultimo arrivato spettava l’onta di essere dipinto in viso con il nero carbone.

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Il Palio odierno consiste in una corsa a piedi lungo un percorso che si snoda attorno alla Rocca con la formula della staffetta uomo – donna ed a cui partecipano i corridori delle sette contrade: Bastia, Cerva, Drago, Gato, S. Giorgio, S. Giovanni e S. Urbano. Oltre alla corsa, altri momenti caratteristici sono: la cena delle contrade, la S. Messa di benedizione del Palio, il corteo storico, gli spettacoli di corte (con duellanti, falconieri, mangiafuoco, musici, sbandieratori e teatranti), la cerimonia della Bala d’Oro dedicata alle giovani diciottenni e l’incendio della Torre che conclude i tre giorni di festa.

L’organizzazione dell’evento è affidata ad un’associazione costituita tra le sette contrade e la Pro Loco.

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La Fiera de l’Oca e il Zogo de l’Oca in piazza de Miran

L’evento che è una grande ricostruzione storica di una Fiera di inizio ‘900, si svolge il secondo fine settimana di novembre e nasce dalla tradizione di festeggiare il giorno di San Martino (l’11 novembre) mangiando l’oca e dalla creazione di un Gioco dell’oca da tavolo.

Nei giorni della fiera l’intero centro storico di Mirano si trasforma in un’atmosfera d’altri tempi, le strade si riempiono di bancarelle di legno, ricche di prodotti riguardanti l’oca: dalle prelibatezze gastronomiche ad ogni oggetto. Centinaia di figuranti in costume d’epoca passeggiano per le strade coinvolgendo i visitatori. Ci sono la venditrice di uova fresche, quella di cappelli, la fioraia, la cartomante che legge i tarocchi. E poi “el caregheta”, che impaglia le sedie sul selciato, lo strillone con i giornali dell’epoca, le servette, che passeggiano curiose tra i banchi, i carabinieri che verificano i prezzi del cibo e del vino. E poi vi sono anche i suoni e i canti dei musici e le emozioni suscitate da mimi, saltimbanco e giocolieri.

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Alle 15 della domenica, al centro della piazza, si svolge il grande evento: IL ZOGO DE L’OCA IN PIAZZA.

Il Gioco nasce dalla trasposizione del “Zogo de l’Oca de Miran”, gioco da tavola creato dal pittore Carlo Preti, che illustra luoghi, monumenti, personaggi e momenti della storia e della tradizione Miranese, nelle 63 caselle, ciascuna grande 2 metri x 2, e alta 80 cm, che poste attorno all’ovale della piazza formano una passerella colorata di 130 metri. Al gioco partecipano sei squadre, in rappresentanza di Mirano e delle sue cinque frazioni. Ognuna è composta da dieci elementi, tutti in costume d’epoca, tra cui un capitano che lancia i dadi, un alfiere che sposta la pedina e otto giocatori che intervengono per superare le “prove” richieste dalle caselle.

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La Festa della Filatura

La manifestazione è basata sulla ricostruzione storica del periodo tra il 1870 e il 1950 in cui la presenza della Filanda Romani-Jacur, che occupava tra 240-250 persone, soprattutto donne, segnò profondamente il territorio salzanese trasformando la società rurale del luogo in una società operaia. Negli anni di maggior fulgore la Filanda di Salzano arrivò a produrre quasi un terzo di tutta la seta della provincia di Venezia e il quantitativo di bozzoli prodotti, verso il 1927, raggiunse i 15.000 chilogrammi. Successivamente, a causa delle leggi razziali e della guerra, cominciò un lento declino che la portò alla chiusura del 1951. La manifestazione privilegia sia l’aspetto storico-culturale che l’intrattenimento, con una sezione gastronomica, che valorizza piatti della tradizione popolare.

La Festa, per l’allestimento delle mostre sulla filatura, si avvale della collaborazione della Sezione Bachicoltura dell’Istituto Sperimentale sull’Agricoltura dell’Università di Padova.

L’evento si svolge all’interno del cortile della ex Filanda, dove verranno effettuate dimostrazioni pratiche dell’intero ciclo produttivo della seta, dalla gelsicoltura e bachicoltura, alla “trattura” del filo di seta dal bozzolo e alla tessitura e colorazione della seta. Mentre, all’interno del museo della Filatura si potrà visitare la mostra delle attrezzature per la lavorazione della seta e la mostra con foto e documentazione storica.

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